Giorgio Armani, una leggenda vivente nel mondo della moda, ha portato uno stile morbido e minimalista nell’abbigliamento maschile di fascia alta.
Ha iniziato come vetrinista a Milano per La Rinascente e la prima volta che ha vestito le persone è stato nel 1965, quando è stato assunto in una storica azienda di fashion design.
Il marchio Giorgio Armani è nato nel 1975, dieci anni dopo che Giorgio era entrato per la prima volta nel mondo della moda. Ha fondato la sua impresa con Sergio Galeotti, che lo ha convinto ad avviare il proprio marchio, fornendo anche parte del capitale necessario.
Nel 1979, il marchio operava già in un ufficio internazionale negli Stati Uniti. Il marchio continuerà a espandersi, aprendo una linea di occhiali di lusso e una sede in Giappone.
Negli anni ’80, Giorgio Armani ha vestito celebrità di Hollywood per i loro film. Il primo è stato Richard Gere, per il film American Gigolò, ma in lista ci sono anche Leonardo DiCaprio, Penelope Cruz, Michael Fassbender e Christian Bale.
Da allora si è espanso negli accessori, nei profumi in collaborazione con L’Oreal, nel trucco e nell’abbigliamento sportivo, oltre che nel design di interni, nel settore immobiliare, nei ristoranti e negli hotel.
Quanto vale il patrimonio di Armani
Per il 2023, Giorgio Armani è il quarto uomo più ricco d’Italia, con un patrimonio netto di $7,4 miliardi secondo Forbes. La maggior parte dei guadagni arriva ovviamente dalla Giorgio Armani, che chiude il 2022 con ricavi netti di 2,35 miliardi (+16,5% sul 2021). Il fatturato indotto supera i 4,5 miliardi, mentre il fatturato a valori retail è stimato oltre i 6,5 miliardi di euro. Ottimi anche i dati di redditività gestionale: l’ebitda è arrivato a 289 milioni, in crescita del 25% rispetto al 2021, mentre l’ebit è salito del 30% a 202,5 milioni. I dipendenti sono oltre 8000 in tutto il mondo.

Gli investimenti diversificati di Armani
Guardando alla distribuzione, dai tempi della nascita del Palazzo Armani a Milano (1981), le sedi in cui acquistare prodotti della maison si sono moltiplicate esponenzialmente. Al momento attuale il Gruppo Armani è presente in oltre 40 paesi con più di 2000 punti vendita, che comprendono quattro multi-concept store, diversi outlet e oltre 60 boutique.
Ma non è di certo il mercato del lusso l’unico interesse di Armani, che ha anche diverse partecipazioni e collaborazioni in altri settori.
Emaar Properties
Prima fra tutti è da riportare la collaborazione con Emaar Properties, l’azienda proprietaria del Burj Khalifa di Dubai ha portato all’apertura di diversi alberghi, bar, ristoranti e discoteche griffati Armani nelle metropoli più alla moda del mondo. Inoltre, Armani è stato coinvolto nella costruzione o nel design di alcune residenze di lusso in diversi paesi, come l’Art Residence di Chengdu, in Cina, o le Maçka Residences di Istanbul, i cui interni sono stati curati dalla divisione Armani Casa.
Emporio Armani 7
Un vero e proprio impero, che è entrato anche nel mondo dello sport. Emporio Armani 7, per tutti semplicemente EA7. Si tratta della linea sportiva del gruppo e quel 7 è stato dedicato addirittura ad Andriy Shevchenko, ex calciatore ucraino considerato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi. Da molti anni disegna le uniformi degli azzurri per le squadre olimpiche e paraolimpiche e vestirà gli atleti della delegazione Olimpica e Paralimpica italiana dai prossimi Giochi estivi di Parigi 2024 fino alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano Cortina.
Olimpia Milano
Ma, ovviamente, il legame più importante tra Giorgio Armani e lo sport resta la proprietà della gloriosa Olimpia Milano, che senza Armani ha rischiato la cessione dei diritti societari. Nel 2008, il Gruppo Armani acquista tutte le quote della società, comprese quelle di Milan e Inter, che storicamente avevano sempre avuto una partecipazione nell’Olimpia. L’era Armani ha portato a Milano quattro dei 29 titoli di Campione d’Italia, altrettante Coppe Italia e Supercoppe Italiane.
