Sembrava destinata a dominare il mondo dell’e-commerce, ma Temu, la piattaforma cinese nata per sfidare giganti come Shein e Amazon, sta inciampando. Non stiamo parlando solo di problemi di crescita in Cina: le azioni della compagnia madre, PDD Holdings, hanno subito un crollo del 34% in poco più di un mese. Sì, hai letto bene, da 154 dollari a 100,85, una caduta che farebbe impallidire persino Bitcoin nei suoi giorni peggiori. Ma cosa sta succedendo esattamente? Tiriamo fuori il microscopio e analizziamo.

Cina: Il Campo di Battaglia dell’E-commerce
Non è un segreto che il mercato cinese sia il più competitivo al mondo per l’e-commerce. Temu, nonostante il suo successo in Occidente, sembra aver sottovalutato un piccolo dettaglio: combattere Alibaba sul suo terreno è come sfidare Messi a calcetto nel suo salotto. Con piattaforme come Taobao e Tmall che dominano i settori C2C e B2C, Temu sta trovando difficoltà a guadagnarsi una fetta significativa di mercato. E non aiuta il fatto che il team locale di PDD Holdings, secondo quanto riportato, sembri “impreparato” a gestire questa sfida. È come mandare un gruppo di stagisti a combattere contro un esercito di veterani.
Le previsioni, infatti, non sono rosee. Gli stessi dirigenti di PDD ammettono che la crescita futura sarà più lenta, con l’economia cinese che affronta una crisi dei consumatori e un generale rallentamento. I numeri parlano chiaro: i ricavi del trimestre fiscale si sono fermati a 99,4 miliardi di yuan (13,1 miliardi di euro), sotto le stime di 102,8 miliardi di yuan. In un mercato così spietato, ogni miliardo perso è come una pugnalata.
Occidente: La Scialuppa di Salvataggio (che perde acqua)
Se in Cina Temu arranca, fino a poco fa l’Occidente sembrava il suo porto sicuro. Ma ora le cose si complicano. L’Unione Europea ha recentemente aperto un’indagine sull’e-commerce per presunte vendite di materiali illegali, e negli Stati Uniti le tensioni commerciali con la Cina stanno diventando più che un fastidio. Con Trump tornato al potere (sì, di nuovo), c’è da aspettarsi nuovi dazi e tariffe che potrebbero erodere il vantaggio competitivo di Temu: prezzi bassissimi e accessibili a tutti.
E se ciò non bastasse, persino i venditori si stanno ribellando. Ricordi quelle proteste davanti agli uffici di PDD Holdings nel sud della Cina? I commercianti si lamentano delle politiche di prezzi bassi che, sebbene attirino i consumatori, mettono i venditori in ginocchio. È il classico caso di “farsi amici i clienti e nemici i fornitori,” una strategia che, spoiler alert, non finisce mai bene.
Una Stella che si Spegne?
Temu ha fatto il botto in Occidente, ma ora sembra avviata verso un periodo di turbolenze. Con problemi di redditività, indagini legali e tensioni geopolitiche, è lecito chiedersi: sarà il prossimo gigante dell’e-commerce o un fuoco di paglia che brilla solo per un attimo? Per ora, possiamo solo prepararci ai prossimi colpi di scena nel mondo delle meteore digitali.